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Sì all’assegno di divorzio alla 50enne che ha dedicato una vita alla famiglia

La funzione assistenziale, perequativa e compensativa impone il riconoscimento di un assegno di mantenimento al coniuge che si sia dedicato alla famiglia e non sia in grado di procurarsi mezzi adeguati per ragioni oggettive, tenuto conto anche dell’età.

I Tribunali di merito iniziano a fare applicazione concreta del principio stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione con la sentenza n. 18287/2018, discostandosi da quanto sancito poco più di un anno fa con la pronuncia n. 11504/2017, che aveva abbandonato il criterio del tenore di vita al fine di riconoscere un diritto all’assegno di divorzio per il coniuge debole.

Il Tribunale di Nuoro, nello specifico, ha riconosciuto in favore della moglie cinquantenne un assegno divorzile di 800 euro mensili, rilevando come la donna: a) si fosse dedicata alla famiglia per trent’anni e avesse cresciuto tre figli; b) fosse impossibilitata nel mercato del lavoro a reperire un’occupazione maggiormente remunerativa rispetto a quella attuale; c) non avesse a disposizione un immobile ove vivere (l’abitazione familiare era di proprietà del marito).

Il Tribunale ha dunque ritenuto che, in ragione della funzione perequativa, compensativa ed assistenziale dell’assegno divorzile, il divario economico creatosi dopo la sentenza di divorzio tra i due coniugi dovesse essere riequilibrato.

Il Giudice, infatti, secondo quanto stabilito dalle Sezioni Unite con la menzionata sentenza, ai fin del riconoscimento o meno di un assegno divorzile, in relazione alla posizione del coniuge più debole, deve valutare l’inadeguatezza dei mezzi o l’ impossibilita oggettiva di costui di procurarseli autonomamente, tenendo conto: 1) del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune; 2) del reddito di entrambi; e ponderare tutti detti elementi considerando anche, da un lato, la durata del matrimonio, e dall’altro, l’età dell’avente diritto.

Tribunale di Nuoro, 23.08.2018, n. 424

Tribunale di Nuoro, 23-08-2018 n. 424