Con un recente sentenza, qui sotto allegata, la Corte di Cassazione ha ribadito che il raggiungimento della maggiore età del figlio nel corso di un procedimento per la dichiarazione di decadenza dalla responsabilità genitoriale comporta il venir meno dell’interesse delle parti alla decisione e la conseguente pronuncia di cessazione della materia del contendere.
Nel caso esaminato, una madre aveva impugnato avanti alla Corte d’Appello il decreto con il quale il Tribunale in primo grado aveva dichiarato la decadenza della donna dalla responsabilità genitoriale nei confronti del figlio; il giudice di secondo grado, tuttavia, aveva ritenuto inammissibile il reclamo per difetto di interesse ad agire, essendo il figlio divenuto maggiorenne nelle more del termine per proporre impugnazione, con conseguente cessazione della responsabilità genitoriale.
La donna, censurando la predetta sentenza, ha presentato ricorso avanti alla Corte di Cassazione la quale,
riprendendo un orientamento giurisprudenziale oramai consolidato in materia, ha ribadito che “il raggiungimento della maggiore età da parte del minore, determinando automaticamente la cessazione della responsabilità genitoriale, indipendentemente dall’accertamento dell’inosservanza dei doveri posti a carico dei genitori, comporta infatti, ove sopraggiunga nel corso del procedimento per la dichiarazione di decadenza, il venir meno dell’interesse alla decisione di merito, imponendo la pronunzia di cessazione della materia del contendere, cui consegue la caducazione dei provvedimenti eventualmente pronunciati”.
Pertanto, nel caso di specie, la Corte di Cassazione ha evidenziato come il raggiungimento della maggiore età da parte del figlio in pendenza del termine per la proposizione del reclamo avverso il provvedimento dichiarativo della decadenza, avesse determinato la cessazione della responsabilità genitoriale con conseguente preclusione del passaggio in giudicato del predetto provvedimento ed inammissibilità dell’impugnazione proposta dalla madre avanti alla Corte d’Appello.
In ragione di ciò, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso.
Cassazione Civile, 16.09.2019, n. 23019
Cassazione Civile,16-09-2019, n. 23019