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Casa familiare: deve essere assegnata per intero anche se costituita da due appartamenti distinti

Al fine di garantire la conservazione dell’habitat domestico ai figli, la casa coniugale ove si è svolta la vita familiare deve essere assegnata al genitore collocatario per intero, anche se costituita da due appartamenti distinti.

Si è pronunciato in questi termini il Tribunale di Roma con la sentenza n. 12255 dello scorso 11 giugno, emessa all’esito di un procedimento per la cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Nella fattispecie la casa familiare era costituita da due unità immobiliari distinte, collegate internamente da una scala, ubicate al terzo e quarto piano dello stesso stabile.

In sede di separazione consensuale i coniugi avevano concordato che alla madre, quale collocataria dei figli, venisse assegnato solo l’appartamento al piano inferiore, mentre quello al piano superiore le era stato concesso in comodato gratuito con scadenza decennale.

In occasione del divorzio, tuttavia, la donna ne aveva chiesto l’intera assegnazione.

Il marito, opponendosi alla richiesta della moglie, aveva rilevato che nelle condizioni di separazione consensuale la casa coniugale era stata individuata esclusivamente nell’appartamento sito al terzo piano, non anche nell’appartamento sito al quarto, che le era stato concesso in comodato gratuito al solo fine di garantire alla madre ed ai figli una maggiore comodità; di talché – a suo dire – tale ultima unità immobiliare non avrebbe potuto essere oggetto di assegnazione ai sensi dell’art. 337 sexies c.c..

Il Tribunale, nell’accogliere la domanda della donna, ha evidenziato la funzione dell’assegnazione della casa familiare al genitore collocatario dei figli, ossia garantire e tutelare l’interesse della prole a conservare il proprio habitat domestico.

Nel caso di specie, il Tribunale ha rilevato come dalle fotografie in atti fosse evidente che le due unità immobiliari costituissero un’unica unità abitativa, ove i figli avevano vissuto sin dalla nascita e avevano continuato a vivere anche dopo la separazione dei genitori.

In ragione di ciò, il Tribunale di Roma ha assegnato alla madre l’intera casa coniugale, comprensiva anche dell’unità immobiliare al piano superiore.

Tribunale di Roma, 11.06.2019, n. 12255

Tribunale di Roma, 11-06-2019, n. 12255