La Corte di Cassazione si è di recente espressa in tema di infedeltà coniugale, affermando che anche il solo sospetto di una relazione extraconiugale, che non si sostanzi concretamente in adulterio, può giustificare l’addebito della separazione.
Nel caso all’attenzione della Corte, il Tribunale di Tivoli aveva pronunciato la separazione personale dei coniugi addebitandola al marito per infedeltà coniugale sulla base dei sospetti della moglie, giustificati da foto e biglietti aerei intestati e prodotti in atti.
La Corte d’Appello aveva confermato quanto stabilito dal giudice di prime cure ed il marito si è rivolto, dunque, alla Corte di Cassazione lamentando, da un lato, l’omessa valutazione da parte della Corte d’Appello del comportamento ostile della moglie che negava al marito qualsiasi sostegno morale e, dall’altro lato, l’erronea valutazione di elementi indiziari (foto e biglietti aerei) riferiti alla relazione con altra donna.
La Suprema Corte ha evidenziato come la censura del ricorrente tendesse a rimettere in discussione l’apprezzamento dei fatti operato dai Giudici dei gradi di giudizio precedenti, precisando che tale valutazione non è consentita alla Corte medesima, che non può riesaminare e valutare il merito della causa. In ragione di ciò, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del marito e confermato l’addebito della separazione a carico di quest’ultimo.
Con l’occasione, tuttavia, la Cassazione ha comunque ribadito un principio, ormai consolidato in materia, secondo il quale non è necessario che il coniuge riesca a provare la relazione extraconiugale dell’altro per ottenere l’addebito della separazione; il solo sospetto, infatti, se plausibile e fondato, è sufficiente a ledere la dignità del coniuge tradito.
Cassazione Civile, 20.01.2020, n. 1136
Cassazione Civile, 20-01-2020, n. 1136