Trova nuova conferma il costante principio giurisprudenziale secondo cui l’interesse del minore deve essere maggiormente tutelato: qualora, dopo l’audizione, il bambino esprima il desiderio di stare prevalentemente presso il padre perché riceve più attenzioni, la sua volontà va assecondata.
Nella fattispecie la Suprema Corte ha bocciato il ricorso di una madre contraria alle statuizioni del tribunale, confermate anche in appello, che in sede di separazione aveva disposto l’affido condiviso del figlio, con collocazione prevalente presso il padre.
La decisione si è basata sull’audizione del minore, il quale aveva dichiarato di «poter mantenere l’attuale collocazione presso l’abitazione paterna», perché riceveva attenzioni da una «pluralità di figure descritte e vissute come affettive»: la Corte ha ritenuto, pertanto, che detto regime fosse quello maggiormente conforme all’interesse del minore, al suo equilibrio ed alla sua serenità.
Cassazione Civile, 06.02.2017, n. 2770