Download Freewww.bigtheme.net/joomla Joomla Templates Responsive

Compravendita: la risoluzione del contratto non implica la restituzione del prezzo

La condanna alla restituzione del bene o del prezzo, quale conseguenza dell’inesatto adempimento di un contratto a prestazioni corrispettive, presuppone l’espressa domanda di parte, non essendo l’effetto restitutorio implicito nella domanda di risoluzione.

E’ quanto stabilito dalla Suprema Corte, con una sentenza del 26 aprile 2021, in tema di compravendita immobiliare.

Nel caso di specie, l’acquirente di un immobile aveva citato in giudizio le venditrici chiedendo la risoluzione del contratto di compravendita per inadempimento in difetto di autorizzazione amministrativa e in via riconvenzionale la riduzione del prezzo oltre al risarcimento del danno.

Il Tribunale aveva dichiarato d’ufficio la nullità dell’atto, ordinando la restituzione degli immobili alle venditrici, e la Corte d’appello aveva respinto l’impugnazione proposta dall’acquirente.

Quest’ultimo si è allora rivolto alla Cassazione lamentando come erroneamente il Tribunale avesse disposto la restituzione degli immobili alle venditrici, senza avere di contro disposto la restituzione del prezzo al compratore.

La Suprema Corte ha affermato che non sussiste violazione di legge qualora il giudice di merito non disponga la restituzione del prezzo in assenza di specifica domanda, dal momento che l’effetto restitutorio non è implicito nella domanda di annullamento, né la domanda riduzione del prezzo, che peraltro non è conseguenza della domanda di risoluzione, va interpretata come domanda di restituzione.

Per tale ragione, la Cassazione ha confermato quanto deciso dai giudici di merito e condannato l’acquirente poiché non aveva espressamente formulato domanda di restituzione del prezzo.

Cassazione civile, 26 aprile 2021, n. 10917

Cassazione Civile, 26.04.2021, n. 10917