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Diritti delle donne

 

Il cammino verso il riconoscimento dei diritti delle donne è stato particolarmente lungo e difficile, perché per secoli sono state considerate diverse e inferiori all’uomo.

Oggi sia la Costituzione della Repubblica Italiana sia molte leggi affermano la parità fra i sessi, tuttavia

nella gran parte del mondo la donna è ancora lontana da godere di una piena parità dei diritti con l’uomo

in campo economico, sociale, culturale e politico.

 

In occasione dell’anno internazionale della donna, proclamato dalle Nazioni Unite nel 1975, venne organizzata la prima Conferenza mondiale delle donne, che adottò un programma mondiale d’azione con il motto ” Parità, sviluppo, pace”; tale programma  fu ulteriormente sviluppato nelle successive conferenze mondiali.

 

LE DONNE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO

 

Per motivi spesso diversi tra di loro (culturali, religiosi, economici) le donne di quasi tutti i paesi in via di sviluppo (area islamica, Estremo Oriente e parte dell’America latina) vivono di fatto una pesante condizione di inferiorità; il loro ruolo sociale è strettamente legato al compito di mogli e di madri:

  • non hanno accesso all’istruzione e tenute nell’ignoranza, soffrono anche di grandi problemi sanitari perché non sanno nulla di igiene e prevenzione delle malattie (il numero delle morti delle puerpere è di quasi mezzo milione l’anno nei paesi in via di sviluppo).
  • sono tenute ai margini del mondo del lavoro, impiegate in mansioni umili e poco pagate cosicché il loro «valore economico » è inferiore a quello di un uomo e per le famiglie avere una figlia è spesso una disgrazia (perché rappresenta un costo e non una possibilità di futura ricchezza).
  • sono inoltre escluse dalla vita politica (non hanno diritto di voto) o vi partecipano in modo molto ridotto.
  • se vengono ripudiate dai mariti perdono ogni diritto sui figli e sono costrette a vivere arrangiandosi, tenute ai margini della società come persone senza dignità.

 

LE DONNE NEI PAESI SVILUPPATI

 

Anche nei paesi più sviluppati dal punto di vista economico e sociale la condizione della donna non è ancora quella di una piena parità con l’uomo e ancora si deve fare molto per i diritti delle donne.

La politica continua a essere dominata dagli uomini (con la sola eccezione dei Paesi della Scandinavia) e così

Nel mondo del lavoro la parità è ancora lontana:

  • a parità di lavoro e di compiti, quasi ovunque la retribuzione di una donna lavoratrice è inferiore a quella di un uomo di pari grado;
  • le donne sono ancora poche nei ruoli dirigenziali;
  • sono sempre frequenti i casi di molestie sessuali subite dalle lavoratrici;
  • si sta assistendo (soprattutto in Italia e negli Stati Uniti) al sempre più frequente abbandono del lavoro da parte delle giovani madri, spesso non in grado di conciliare i tempi di un lavoro impegnativo, ma poco pagato, con le esigenze dei figli (mancano strutture pubbliche a basso costo quali asili nido, scuole materne).

Infine, molto forte è il problema della violenza domestica; nel 2016 i femminicidi in Italia sono stati quasi 120.

 

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO Art. 16

 

  1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza, religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento,
  2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi

 

CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA ART.23

 

La parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi

 

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua , religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Il compito della Repubblica è di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 37 La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni del lavoro devono consentire l’ adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione