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Gli sms dell’amante costituiscono prova sufficiente dell’addebito

Con una recente pronuncia, la Corte di Cassazione ha confermato che gli sms di natura amorosa rinvenuti nel cellulare del coniuge costituiscono prova sufficiente per l’addebito della separazione.

Nel caso in esame, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso di un marito al quale, con sentenza del Tribunale di Milano poi confermata anche in grado d’appello, era stata addebitata la separazione per violazione dell’obbligo di fedeltà.

Si è rilevato che tra la coppia, a seguito di una pregressa crisi, vi era stata una riconciliazione nel 2002, data di gran lunga antecedente al 2007, tempo dell’avvenuto rinvenimento dei messaggi da parte della moglie. Pertanto, il comportamento del marito, contravvenendo ai doveri derivanti dal matrimonio, è stata considerata la causa diretta e scatenante della crisi coniugale verificatasi.

La prova dell’infedeltà del marito è stata ritenuta sufficientemente raggiunta dalla Corte tramite i messaggi amorosi scoperti dalla moglie nel cellulare del marito.

 Corte di Cassazione, 6 marzo 2017, n. 5510

cassazione-civile-06-03-2017-n-5510-pdf