I Giudici della Cassazione hanno negato il riconoscimento della paternità naturale a un uomo, accogliendo la richiesta di una minore adolescente, che in sede di audizione si era opposta al riconoscimento.
Secondo la Corte l’audizione del minore non può diventare un adempimento meramente formale; anzi, è considerata la prima fonte di convincimento del giudice e di conseguenza deve essere disposta d’ufficio, “tanto che la sua omissione determina un vizio di procedimento”.
Le dichiarazioni rese devono essere apprezzate dal Giudice del merito nel contesto della valutazione, in concreto, del suo interesse a realizzarsi nel contesto delle relazioni affettive, che consentano uno sviluppo armonico della sua identità sotto il profilo psichico, culturale e relazionale.
Cassazione Civile, 27 marzo 2017, n. 7762
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