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Per l’affidamento esclusivo serve l’inidoneità educativa dell’altro genitore

Ai fini della disposizione dell’affidamento esclusivo di figli minori di età, non è sufficiente una distanza oggettiva tra i luoghi di residenza dei genitori.

È tornata sul tema dell’affidamento esclusivo la Corte di Cassazione, con una sentenza pubblicata pochi giorni fa, decidendo un caso in cui il padre di una minore, non coniugato con la madre della piccola, aveva proposto reclamo avverso il provvedimento del Tribunale con il quale – per quanto in questa sede rileva – era stato disposto l’affidamento esclusivo della minore alla ex convivente, con sospensione dei rapporti tra la figlia e il padre; la Corte d’Appello di Milano aveva confermato quanto già disposto in primo grado (salvo incarico ai Servizi Sociali di attivare un intervento di supporto psicologico a favore della minore). Avverso tale decreto, il padre è ricorso in cassazione, lamentando che, in tal modo, fosse stato violato il diritto della minore alla bigenitorialità e ad avere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori.

La Corte, tuttavia, ha ritenuto infondate tali doglianze, rammentando che, in tema di affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio, ha più volte affermato che alla regola generale dell’affidamento condiviso può derogarsi solo nelle ipotesi in cui tale applicazione risulti pregiudizievole per l’interesse del minore: infatti, ai fini della disposizione dell’affidamento esclusivo di figli minori di età, non è sufficiente una distanza oggettiva tra i luoghi di residenza dei genitori, ma è necessaria una motivazione specifica da parte del Giudice, che tenga in considerazione, da un lato, in senso positivo, la capacità educativa del genitore affidatario e, dall’altro lato, in senso negativo, l’inidoneità ovvero le carenze dell’altro genitore.

Ad avviso della Cassazione, dunque, la Corte d’Appello di Milano ha operato una corretta applicazione di tale principio, in tal modo garantendo al meglio la tutela dell’interesse della minore.

Cassazione Civile, 28.11.2018, n. 30826

Cassazione Civile, 28-11-2018, n. 30826