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L’assegno per il figlio aumenta se il genitore perde il lavoro

Lo stato di disoccupazione di uno dei genitori è una circostanza sopravvenuta che può giustificare una revisione del contributo posto a carico dell’altro genitore per il mantenimento del figlio minore.

Lo ha precisato la Corte d’Appello di Venezia, chiamata a pronunciarsi sul reclamo avverso una decisione del Tribunale di Verona, emessa all’esito di un procedimento per la revisione delle disposizioni concernenti l’affidamento dei figli nati al di fuori del matrimonio, con la quale era stato aumentato il contributo per il mantenimento della figlia a carico del padre da € 600,00 a € 800,00 mensili.

La Corte ha rigettato il reclamo presentato dal padre confermando il precedente decreto di primo grado.

Nel fare ciò, tuttavia, il Giudice d’appello ha dato rilevanza, non già alle circostanze dedotte dalle parti e considerate dal Tribunale nella sua decisione (ossia, principalmente, la difficoltà della madre di reperire una nuova e stabile occupazione lavorativa, gravando su di lei ogni onere di gestione della figlia), ma ha evidenziato come la perdita del lavoro da parte della madre fosse una condizione già di per sé sufficiente a giustificare una revisione del contributo al mantenimento della figlia posto a carico del padre.

Quest’ultimo dovrà quindi continuare a contribuire al mantenimento della minore con un assegno di € 800,00 mensili.

Corte d’Appello di Venezia, 01.07.2019

Corte d’Appello di Venezia, 01-07-2019