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I minori vanno ascoltati nei procedimenti che li riguardano

Con una recente sentenza dello scorso 17 aprile, n. 10774/2019, la Corte di Cassazione ha ribadito che nell’ambito di un procedimento per separazione personale tra coniugi, ove si assumano provvedimenti in ordine alla convivenza dei figli con uno dei genitori, l’audizione del figlio minore infradodicenne capace di discernimento costituisce un adempimento del Giudice previsto a pena di nullità.

Nel caso di specie, il Tribunale di Busto Arsizio, a conclusione di un giudizio di separazione tra coniugi, aveva affidato in via esclusiva il figlio minore al padre collocandolo presso l’abitazione di quest’ultimo all’esito di una Consulenza Tecnica d’Ufficio che lo aveva ritenuto maggiormente idoneo alla genitorialità rispetto alla madre, senza tuttavia ascoltare né quest’ultima né il minore.

La Corte d’Appello di Milano, in riforma della sentenza del Tribunale, aveva disposto l’affidamento del minore al Comune di residenza della madre, con collocamento presso quest’ultima ed obbligo del padre di versare un assegno mensile per il mantenimento della prole.

Il padre ha dunque presentato ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello evidenziando, in particolare, come quest’ultima avesse revocato l’affidamento del figlio al padre senza l’ascolto del minore il quale non era stato sentito né dal Giudice né da personale da lui delegato.

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondate tali doglianze.

È stato sottolineato, infatti, come il Giudice, ove assuma provvedimenti in ordine alla convivenza dei figli con uno dei genitori, debba ascoltare il minore infradodicenne capace di discernimento a pena di nullità; potrà non provvedere a tale adempimento solo con specifica motivazione laddove : a) ritenga il minore infradodicenne incapace di discernimento; b) l’esame sia manifestamente superfluo oppure in contrasto con l’interesse del minore; c) ritenga opportuno effettuare l’ascolto nel corso di indagini peritali o con l’ausilio di esperti al di fuori del procedimento.

In relazione al caso esaminato, la Suprema Corte ha evidenziato come nei gradi di giudizio precedenti il minore non fosse mai stato ascoltato e fosse pertanto stato leso il suo diritto all’ascolto.

La Cassazione ha dunque accolto il ricorso del padre e rinviato la causa alla Corte d’Appello affinché si pronunci nuovamente sull’affidamento e sulla collocazione del figlio dopo aver espletato l’audizione di quest’ultimo.

Cassazione civile, 17.04.2019, n. 10774

Cassazione Civile, 17-04-2019, n. 10774